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I TAROCCHI POSSONO FARE MIRACOLI

                        Prembodhi M.Montano

 

Una notte di Poona, Gennaio del 1976. Le ultime due settimane mi hanno stravolto la vita. Sono arrivato qui dagli Stati Uniti il 24 dicembre sociologo compagno & fricchettone e in due settimane sono diventato – che cosa? Non lo so ancora e forse non lo saprò mai.

Da New York ho portato con me un mazzo di tarocchi, un Rider-Waite, compagno di meditazioni e viaggi psichedelici. Gli ultimi mesi ho passato ore ed ore in sua compagnia. Facevo entrare le immagini delle carte dentro di me e lasciavo che mi parlassero. Poi entravo io nelle immagini. E così imparavo – su me stesso, sulla natura della coscienza, sui perché delle cose…

Che bello sarebbe se Bhagwan me li toccasse, me li benedisse…”

A Poona vengo a sapere che se uno ha degli oggetti che desidera vengano toccati dal Maestro li può dare a Laxmi, la Sua segretaria. E così una settimana fa ho consegnato il mio prezioso compagno nelle mani di Laxmi ed è cominciata l’attesa…

Dopo un paio di giorni vengo chiamato in ufficio: “Bhagwan non ha voluto benedire le tue carte… Ha detto di portarle tu direttamente al tuo prossimo darshan!” Stasera è il mio leaving darshan. Sto per partire, ma ho appena deciso di mollare tutto e di venire a vivere qui per sempre – e adesso gliene parlerò.

E’ una serata bellissima. Il cielo è terso e profondo. I suoni e i profumi della notte indiana – i cucù, i gelsomini – fanno risaltare questo strano silenzio che mi è entrato dentro.

Davanti a Lao Tsu dove abita il Maestro sono tra i primi in fila per entrare, siamo meno di venti persone. Appena si apre il cancello mi metto quasi a correre per potermi accovacciare vicino.

Bhagwan e’ seduto sulla sua poltrona che ci aspetta, sorridendo. Mi prostro e appoggio la fronte davanti ai Suoi piedi.

Bhagwan, I want to come to live with you…’

Come!’

(Tutto qui? Non ci posso credere…!)

Laxmi mi ha detto di portare qui i miei Tarocchi…’

Bhagwan prende le mie carte in mano, le accarezza con cura, quasi con affetto. Poi chiude gli occhi e rimane immobile qualche momento. Li chiudo anch’io. Quando li riapro vedo che mi sta guardando – sento che mi sta parlando.

The Tarot can do miracles if you don’ t let the mind interfere…’

‘I tarocchi possono fare miracoli se non lasci che la mente interferisca…’ Il silenzio diventa profondissimo, un silenzio massiccio, implacabile, che sta dietro a ogni suono e amplifica il canto dei grilli, degli uccelli della notte, il sussurro degli alberi… Mi sento pieno di luce, anzi – mi sento un globo di luce dentro al quale c'è un corpo che è il mio….

La mente fatica a capire le parole che il Maestro mi dice. Mi sento come sollevato e portato lontanissimo, e al tempo stesso sono certamente qui super-presente!

“Guarda in modo meditativo le carte dei Tarocchi – sono antichi segreti metodi di meditazione… Non interpretare le carte, lascia che siano loro a parlarti…”

Dopo un momento di silenzio, si fa consegnare da Vivek un piccolo asciugamano beige, elegante. Me lo mette nelle mani aperte a ricevere…

And always play the Tarot on this towel!”

Fine dell'insegnamento – e nascita del Tarocco Intuitivo!

E' l'estate del 1978 a casa di Majid a Milano. Majid, Rajendra, Mita e io stiamo pensando a un titolo per un libro sui Tarocchi che sto per scrivere insieme Rajendra e che Re Nudo vuole pubblicare.

“Il Tarocco Intuitivo – domando – come suona in italiano? Si capisce?”

Ci sembra di sì. Propongo di mettere gli occhi di Bhagwan in copertina – gli occhi con cui mi aveva guardato quella notte di Poona – con davanti alcuni Arcani Maggiori. Il Matto, il Mago, la Morte in prima fila e dietro il Diavolo e la Papessa…. L'idea piace a tutti.

Tra una settimana parto per l'Inghilterra per il mio primo seminario “Intuitive Tarot” – il primo di molte centinaia – mentre Rajendra andrà sulle amate montagne altoatesine a lavorare a questo nostro libro. Dopo pochi mesi IL TAROCCO INTUITIVO vede la luce – ed è distribuito nelle edicole! Presto seguiranno altri miei libri in inglese, in tedesco, in altre lingue…

E' l'estate del 2006, digito dentro a Google “Intuitive Tarot” – 711.000 entries – e vengo a scoprire l'esistenza di centinaia di persone che offrono consulenze di Intuitive Tarot online e al telefono, poi svariati siti di Intuitive Tarot e almeno due libri (oltre ai miei) pubblicati nel 1994 e 1995, e perfino un mazzo di Tarocchi del 2004 con quello stesso titolo, più decine di corsi online – incluso uno che si chiama Totally Intuitive Tarot!

Digito “Tarocco Intuitivo” in italiano – 12.400 entries – e scopro che da Catania a Bergamo, dai centri di Osho a Damanhur è pieno di corsi, di training, di offerte di sessioni di Tarocco Intuitivo…

Provo “Intuitiver Tarot” in tedesco – 112.000 entries – dove trovo decine di allievi di vent'anni fa e un altro libro di un altro autore dallo stesso titolo!….

Poi in spagnolo viene fuori un altro libro – El Intuitivo Tarot!

Poi mi fermo. Che cos'è successo in trent'anni?

E' successo che la rivoluzione interiore si è estesa a macchia d'olio – da individuo a individuo, da anima ad anima, come ci avevano detto non sarebbe mai potuto succedere…

Nel frattempo Bhagwan è diventato Osho e ha lasciato il corpo; il Gange si è preso il mio mazzo e io non vivo più a Poona; ho creato un nuovo mazzo di Tarocchi, il “Master Tarot” – il Tarocco del Maestro – e al Tarocco Intuitivo hanno fatto seguito l'Astrologia Intuitiva e poi l’Astrologia Evolutiva… Altri viaggi, altre avventure.

Ma il Tarocco Intuitivo è andato avanti da solo, forte sulle sue gambe, e quest'anno ha compiuto trent'anni. Prima parte della cultura alternativa, poi della coscienza collettiva il Tarocco Intuitivo è cresciuto ed e’ diventato grande. E' stata una grande gioiosa operazione collettiva di irriverente repulisti della tradizione magica occidentale – ed è stata efficace!

Perché, finalmente, i Tarocchi non fanno più paura, non richiamano più stregonerie, maledizioni e ombrose magie. Il Tarocco è diventato un amico, un confidente, un amorevole compagno di viaggio.


(Re Nudo, 2006)



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